La Collina degli Elfi

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“Possiamo restare un’altra settimana?”

È venerdì pomeriggio, siamo ormai vicini al termine della settimana e alla partenza delle nostre famiglie. Abbiamo chiacchierato con i genitori per sapere come si sentissero a quel punto della loro esperienza a La Collina degli Elfi. 

Mamma E. e papà L., prima di ogni altra cosa, hanno detto di avere per noi una richiesta. Curiosa, ho annuito e la sorpresa è stata: “Possiamo restare un’altra settimana?”.

E: ”Cercavo un modo per stare solo noi 4, e che ovviamente fosse anche sicuro, visto le nostre problematiche, e questo mi aveva fatto scartare molti altri luoghi. Siamo partiti dalla Puglia sapendo di dover affrontare un viaggio piuttosto lungo”.

L: ”Quando mia moglie me l’ha proposto, la prima cosa che ho pensato guardando su internet le foto della Collina degli Elfi è stato quanto fosse diverso il panorama rispetto a dove viviamo noi. Il fatto che fosse così sperduto nelle campagne mi ha lasciato un po’ perplesso, e subito non ho capito il suo vero fascino. 

Dopo 8 ore di auto, appena arrivati, io e il nostro figlio più grande stavamo già pensando di lasciare mia moglie con il bambino e tornare poi a riprenderli: per fortuna non ci siamo fatti tentare da un’idea del genere!”

E: “Il primo giorno li ho visti poco partecipi, soprattutto rispetto alle terapie… poi, già la sera stessa, quando Luisella ha spiegato tutto quanto, hanno cambiato idea rapidamente.

L: “La cosa più importante per noi era ovviamente che nostro figlio minore godesse appieno dell’esperienza, ma alla fine è stata importante per tutti noi”.

Dopo una breve pausa, in cui E. riprende fiato, il racconto continua, sintetizzando con gli occhi lucidi le emozioni che pervadono la coppia giunta al termine di questa avventura. E: “Io avevo bisogno di qualcosa del genere, e non so dove lo avrei trovato se non qui. Vi dico solo che erano 6 anni che non facevamo più nulla come famiglia. Noi pensiamo sempre al lavoro, ai sacrifici, e questa è stata un’occasione d’oro per prendere una pausa da tutto. Io ne avevo bisogno, i ragazzi ne avevano bisogno; ne avevamo bisogno come Famiglia. Grazie”.