Quella strana normalità che fa sembrare tutto facile

Quando sta per iniziare la settimana a La Collina degli Elfi, sono davvero tante le domande che si pongono le famiglie. È stato così anche per M. e L., i genitori di E. e R. e anche per loro, non sono mancate le sorprese:
“È stato singolare il nostro primo giorno, sapevamo che c’erano anche altre famiglie, ma non avevamo molte informazioni sulla struttura e sul programma relativo alla nostra permanenza. Appena siamo entrati, c’era lo squadrone di volontari ad accoglierci e ci siamo chiesti come mai foste così tanti”.
Da quel momento, è scoccata una scintilla, una vera e propria magia.
“Ciò che fate in Collina è semplicemente unico. Qui ci è tornata la voglia di avere uno spazio tutto per noi, da dedicare a proprio noi stessi”. Un aspetto non scontato per una famiglia che, dopo aver affrontato il primo periodo di emergenza sanitaria della pandemia di Covid, ha dovuto fare i conti con la malattia oncologica. “Abbiamo vissuto una sorta di vacanza emotiva: i nostri figli si sono concentrati sul ‘lavoro da ragazzi’, ossia hanno pensato a giocare liberi e spensierati, trascorrendo tanto tempo con i loro coetanei, mentre noi ci siamo dedicati ad attività che normalmente trascuriamo. Confermiamo che è stato un vero crescendo di emozioni e, a settimana ultimata, facciamo fatica a trattenere le lacrime. E poi, E. e R. vorrebbero stare ancora una settimana? Che cosa gli diciamo ora?”.
È proprio vero che, a conti fatti, l’ultimo giorno è stato molto più difficile del primo. “Alla Collina degli Elfi si respira una strana normalità che fa sembrare tutto facile e naturale, abbiamo vissuto un’esperienza intensa, appagante, che fa sentire liberi e pieni. Se abitassimo qui vicino, vorremmo far parte della vostra squadra di volontari. Siamo sinceri quando diciamo che non c’è nulla di simile a voi – concludono L. e M. – siete davvero unici”.